giovedì 6 marzo 2014

La chimica: la risposta ai segreti di Madrid

Vivo a Madrid da quasi un anno, e ancora non mi capacito di come questa città possa essere così bella. Madrid sa farti sentire a casa anche se la tua casa è a duemila km, ha la capacità di farti sollevare lo sguardo dall'asfalto per contemplarne i palazzi, anche se già visti. E poi più su, fino a quel cielo che "sembra più vicino", come diceva sempre mia sorella. Questo posto io ora lo chiamo casa. 



Potrei proseguire ore e ore parlando di questa mia nuova storia d'amore con Madrid, ma uscirei dal mio freddo rigore scientifico, che ho imparato nei miei 5 anni di università. Dedico quindi questo post a mia sorella, a Juan, che pur circondato sempre da italiani, non ha perso un briciolo del suo orgoglio madrileño, e a Monica. Non fingere di non volerti fermare per sempre!

Girando per le strade di questa città, è molto probabile incappare in cose misteriose, o in piccoli particolari che nascondono una grande storia.
In particolare, sono incappata in quello che pensavo fosse un murales molto interessante, scritto sulla parete lilla di un palazzo del quartiere La Latina: 


(Traduzione: fui edificata su acqua, le mie mura sono di fuoco)

Potente, davvero. Credendo si trattasse di un'immagine poetica di qualche graffitaro, o magari di un pittoresco proprietario di quella casa, non mi sono preoccupata più di tanto, ma oggi ho scoperto la verità, che è a dir poco strabiliante: protagonista di questa frase è la città stessa di Madrid.
Angolo storico: Madrid, quando ancora non era né metropoli, né capitale, fu conquistata dagli arabi, e si mantenne sotto il loro dominio fino a che non fu liberata da Alfonso VI (tutte informazioni datemi da A. La prima volta che mi portò a Madrid. E siccome io non ero ancora la sua morosa, ma morivo dalla voglia di esserlo, pendevo dalle sue labbra, così che mi ricordo persino di alcune cose storiche!). 
Nei più di 300 anni in cui furono insediati lì, gli arabi portarono grandi migliorie a due cose, in particolare:
-il sistema idrico: nella città, che gli arabi chiamavano Mayrit, fu curato con minuzia, tanto che il primo scudo i Madrid raffigurava l'orso e il corbezzolo (attuali simboli di Madrid) con ai piedi due corsi d'acqua. 
Da qui la frase "y sobre agua armada / tus venas de agua y sierras luz te prestan”. (1550)



- Ma soprattutto, la  seconda cosa, erano le mura della città.

Se dovessimo prendere alla lettera le parole della scritta, penseremmo che le mura fossero fatte di fuoco. Ma essendo esseri dotati di grande intelligenza, sappiamo che questo è impossibile....

Impossibile? Non proprio.

Quello che l'antico motto di Madrid esprime, è che le mura della città sembravano fatte di fuoco. Come è possibile questo fenomeno?
Le mura di Madrid sembravano effettivamente fatte di fuoco, perché ogni volta che venivano colpite da una freccia, l'impatto provocava moltissime scintille, tanto da sembrare fuoco, e questo è dovuto al materiale con cui erano rivestite le mura: la selce.



E qui il piccolo chimico che è in me è impazzito.

La selce è un una roccia in gran parte costituita da silice (SiO2) in forma cristallina (quarzo), fibrosa (calcedonio) e amorfa o vagamente cristallina (opale). È una roccia sedimentaria di origine inorganica (in condizioni estrme di pH e temperatura, come vicino ai geyser e in prossimità di vulcani sottomarini) o organica (nasce anche dal sedimento di isoscheletri o gusci silicei di alcuni bagarospi su cui meglio possono illuminarvi i vostri amici biologi, ed è una roccia che può assumere diverse colorazioni (giallo chiaro, rosso bruno o nero).
La selce è piuttosto facile da scheggiare, ed è un materiale particolarmente duro, tanto che per queste caratteristiche è stata utilizzata nella preistoria, fino alla scoperta del rame, per fabbricare le punte delle asce , frecce e lance. Persino la lama ritrovata vicino a Otzi era di selce.
Ma da cosa nascevano le fiamme? Nascevano dal fatto che la selce è il materiale principale usato nella storia come pietra focaia, sia per accendere i fuochi da campo, sia per le prime armi da fuoco. Era necessario il solo attrito, che se ottenuto con pezzi di metallo, a causa della durezza del primo sgretolava in polvere sottile alcuni strati del metallo, che col calore stesso dell'attrito si infiammavano.

È normale, quindi, che gli avversari di Madrid, ma forse anche gli stessi abitanti della città, credessero che le mura fossero fatte di fuoco, come in una sorta di magia. Che invece, altro non è che chimica.


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